Franco Costalonga



Franco Costalonga
nasce a Venezia nel 1933. Inizia la propria formazione come autodidatta, frequentando solo in seguito, come privatista, la Scuola D'Arte locale dove segue gli insegnamenti di Remigio Bufera. Dopo aver esordito come incisore e acquafortista, conseguendo un premio alla IL Collettiva della Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia, si avvicina alla pittura, elaborando una vasta serie di dipinti, caratterizzati, in una sottile modulazione cromatica incentrata sulle scale dei rossi e dei rosa, dalla libera e aerea espressione di eleganti grafismi di mediata matrice liciniana e wolsiana. Nella seconda metà degli anni sessanta, dopo essere entrato a far parte dei Gruppo Dialettica delle Tendenze, Costalonga verrà quindi elaborando, tramite l'impiego di nuovi materiali, delle originali superfici tensionate, generanti forme tridimensionali. Tali nuovi procedimenti lo porteranno in seguito ad avvicinarsi a Bruno Munari, presidente del gruppo "Sette-Veneto", in collegamento con il Centro Operativo Sincron, approfondendo così i suoi interessi per le nuove esperienze cinetico-visuali. Per tali nuove creazioni, nel 1967 Costalonga viene premiato alla LV Collettiva della Fondazione Bevilacqua La Masa, mentre l'anno successivo, l'opera Oggetto cromo-cinetico¬sfera di plexiglas entrerà a far parte della Collezione Guggenheim. È stato operatore visivo attivo anche nell'ambito dell'arredamento e del design. Inviato nel 1986 nella sezione Arte-Scienza-Colore della XLII Biennale di Venezia (ha partecipato anche alle edizioni XXXV, XLV e XLVD. Negli anni novanta Costalonga verrà arricchendo le sue raffinate indagini percettive di nuove sottili aperture metaforiche, liberamente allusive a immaginative virtualità cosmiche e spaziali.

Mostre personali

"A FRANCO ROSSI PIACCIONO I ROSSI"
Conobbi Franco Rossi in una mia personale, nei primi anni settanta, alla galleria Sincron di Brescia; il titolare mi presentò Franco Rossi come gallerista valido e capace. In seguito presi contatti e ci accordammo per una mostra personale nella sua galleria Studio F.22 di Palazzolo sull'Oglio. Particolare curioso fu che Armando Nizzi, gelosissimo dei suoi artisti, si contrariò moltissimo perché mi ero permesso di esporre le mie opere a Palazzolo sull'Oglio, zona considerata di sua competenza esclusiva, dimenticando di essere stato proprio lui a presentarmi con lusinghieri apprezzamenti. I rapporti con Franco Rossi si consolidarono e quindi con una cadenza quasi costante, realizzai diverse mostre personali nel corso degli anni nella sua galleria. Una interruzione dal 1984 al 1990 per motivi di salute, mi tenne lontano da ogni attività espositiva. Sono grato a Franco Rossi a cui devo buona parte della ripresa della mia attività artistica. Infatti, in occasione della Biennale del 1990, venne a trovarmi nella mia abitazione studio di Villabona Venezia. Constatato che avevo delle opere già realizzate, mi propose di ricominciare con le mie personali nella sua galleria. Devo ricordare con rinnovata riconoscenza, che tale fatto fu determinante per un incoraggiamento alla ripresa della mia attività artistico creativa. Fu così che in quel periodo progettai oltre ai "Riflex" e i "Pseudo rilievi", anche gli elementi mobili che realizzai utilizzando degli specchietti rotondi prodotti in Germania, che mi procurò Franco Rossi. Dopo alcuni tentativi, realizzai delle composizioni appendendo gli specchietti con dei fili di nylon invisibili all'interno di strutture geometriche colorate, i quali muovendosi casualmente per effetto dell'aria, riflettono il colore dei lati della struttura. Fortunatamente Franco Rossi si presenta non solo come il classico gallerista, che si interpone tra l'artista e il collezionista, ma soprattutto dimostrando fiducia e amicizia con l'artista, coinvolgendolo anche negli aspetti familiari e aprendo spesso la sua casa ad una amicale ospitalità. Gli va riconosciuto inoltre una indubbia originalità di scopritore di talenti, pur restando sempre in un ambito stilisticamente coerente. Alcuni artisti proposti negli anni settanta si sono rivelati i "maestri" di oggi. Sicuramente la sua esperienza di conoscitore d'arte e di collezionista porta prestigio alla città di Palazzolo sull'Oglio che gli deve essere riconoscente per aver contribuito ad allargare la conoscenza di quegli aspetti culturali-artistici che ogni città dovrebbe avere e curare con la stessa passione di Franco Rossi. Per ultimo resterebbe di parlare del "piede nella fossa" che Franco rammenta sempre al momento di fare i conti, ma di cui proprio per scaramanzia riparleremo nel libro dei cinquant'anni di attività.
Franco Costalonga