La Galleria



La Galleria d'arte Studio f.22, diretta da Franco Rossi, è diventata un centro culturale di primo piano nel nostro paese, un punto di riferimento per l'arte contemporanea. L'elenco degli artisti proposti in mostre personali e collettive, testimoniano come in questi anni la Galleria Studio f.22 abbia offerto un'ampia indicazione e contributo ad una crescita culturale. Inaugurata nella stagione 1968/69 con una collettiva dal titolo "Proposta per una collezione" con opere di Carrà, Campigli, De Chirico, Rosai, Severini, Gentilini ed altri maestri del '900, seguirono mostre collettive con opere di Fontana, Vasarely, Max Bill Castellani, Hains, Mirò, Hartung, Poliakoff, Capogrossi e altri, e mostre personali di Alviani, Aubertin, Bonalumi, Carmi, Aubertin, Dorazio, Demarco, Nigro, Costalonga; Tornquist, Perilli, Veronesi, Munari Ben Vautier, Sutherland, Warhol, Glattfelder, Scanavino, Le Parc, Eielson, Tadini, Adami, Keizo, Tedesco, Gard, Dangelo, Mondino, Horaçio Garçia, Rossi, Joël Stein. Ad ogni stagione un artista figurativo, tra questi: Nespolo, Dova, Soulé, Sarri, Viviani, Albertini, Nishida, Occleppo, Maimeri, Bricalli e altri... Queste scelte, dalla figurazione all'astrazione geometrica, alla cinetica, fino alle nuove figure, hanno chiarito come la galleria abbia indagato a largo raggio con viva passione ed estrema oculatezza allontanandosi da formulazioni fumose o ideologiche, ciò è la conferma di come lo Studio f.22, abbia seguito una linea anticipatrice per quel tanto di libertà o di presa costante della realtà con le attuali situazioni artistiche che si sono via via succedute.
La galleria ha svolto un'attività di mostre, incontri, simposi, momenti particolari che vanno segnalati, come l'istituzione del "1° Premio città di Palazzolo" nel 1971, nel 1989 "L'Eco di Bacco" mostra organizzata in Franciacorta, la grande mostra "Big&Great" con opere di artisti internazionali, organizzata per la Provincia di Brescia a Palazzo Martinengo nel 1994, e l'importante mostra dal titolo "Le Geometrie dell'Universo" al Convento dell'Annunciata di Rovato, con opere di dieci maestri contemporanei e quattro giovani scultori nel 1997 fino alle tre mostre personali di: Keizo, Tornquist e di Costalonga organizzate per il Museo d'Arte Moderna di Gazoldo degli Ippoliti (MN) nel 1998, e la mostra "Les Couleurs de la Mémoire" del 1999 al Museo di Gazoldo in occasione della presentazione del volume che raccoglie i momenti salienti di trent'anni di attività della galleria fino all'importante collettiva "Dall'analisi iconica allo spazio totale" organizzata per il Comune di Sondrio in due spazi museali nel 2002.
Le mostre sempre accompagnate da catalogo, sono per la galleria un momento di ricerca e di memoria. Alle spalle resta tuttavia l'esperienza pluri-quarantennale che l'ha consacrata alla storia culturale della piccola enclave italiana. E resta il non piccolo orgoglio di un personaggio come Franco Rossi, che ha saputo dare avvio e sviluppare una vivace istituzione culturale, aperta agli apporti di entrambe le frontiere che corrono lungo il fiume Oglio, quella regionale e provinciale, e quella più marcata del nord, che ormai ha aperto all'Europa e al mondo con il richiamo di artisti qui venuti da ogni parte. 45 anni, una vita nell'arte, lo Studio f.22 e Franco Rossi sono stati testimoni di un'epoca, una delle più felici per l'arte del secondo novecento.