Victor Vasarely


VICTOR VASARELY: Nasce a Pécs (Ungheria) nel 1908 e muore a Parigi nel 1997. Formatosi in una scuola di Budapest ispirata a principi simili a quelli del Bauhaus, si trasferisce a Parigi nel 193o, dove entra in contatto con i gruppi astratto-concreti. Artista prolifico, ma anche raffinato e lucido teorico, con la sua poetica e le sue teorie costantemente in bilico tra utopia sociale e sperimentazione matematica passando attraverso differenti momenti espressivi, diventa una figura chiave nel vasto ambito dell'Arte cinetica e dell'Op-Art, mettendo a punto un linguaggio tipicamente astratto, saldamente ancorato alla scienza, intesa come geometria pura, e che dunque nulla concede ad ogni lirismo fantastico. Figlio del Bauhaus, ma anche della Relatività e della Teoria dell'Incertezza, egli vota la sua intera carriera al superamento dei limiti fisici della tela, introducendo nella pittura, nelle sue composizioni dalla precisa impaginazione costruttiva, la dimensione del movimento, ovvero una tensione dinamica ottenuta dosando una tecnica impeccabile e l'applicazione delle teorie della Gestalt, che si è espressa con una tridimensionalità tanto irreale e illusoria, quanto concreta e tangibile. Sebbene coerente e omogeneo, il lavoro di Vasarely attraversa diverse fasi di ricerca, senza mai venir meno a ad un programma utopico, secondo il quale l'Io è al servizio di una società che sogna un futuro di fratellanza ed armonia, in cui ognuno ha un ruolo nel raggiungimento di un fine di pace e solidarietà. Nel 196o è tra i fondatori del Groupe de Recherche d'Art Visuel. Intorno alla metà degli anni sessanta, con la partecipazione alle importanti mostre di Op-Art al MoMA di New York e a Parigi, con la conquista del Premio Guggenheim e del prestigioso titolo di Cavaliere dell'Ordine delle Arti e delle Lettere, si assiste alla sua definitiva consacrazione nel panorama dell'arte contemporanea internazionale.